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Sirlad
Sirlad, (m. s. da Bold Lad Usa e Soragna da Orvieto) è stato forse più amato di Ribot e di Nearco e, probabilmente, molto sfortunato.

Sirlad, un mito
Sirlad, un mito dell’ippica italiana, un sauro imponente che univa stile e potenza che, nel 1976, si presentò sul turf con il suo allenatore Gaetano Benetti con i colori della Razza La Tesa.
Al Gran Criterium esce male dalle gabbie di partenza e segue a circa dieci lunghezze ma a 150 metri dal traguardo il suo fantino, il grande Dettori, chiama il grande sauro che, mettendo in campo falcate prepotenti, raggiunge il cavallo in testa alla corsa, Capo Bon e, con una determinazione incredibile, vince superando l’avversario proprio sul palo.

Così è iniziato il mito di Sirlad
Era nata una stella, una stella del galoppo italiano, tutto italiano: nato da una madre italiana, allevato in Italia, allenato da Gaetano Benetti, un grande allenatore italiano.
Al Derby all’ippodromo delle Capannelle c’era stata qualche paura perché Sirlad aveva viaggiato male e si era trovato spaesato ma in dirittura scavalca tutti i concorrenti e vince di nove lunghezze.

Nel 1977 Sirlad diserta il Gran Premio d’ Italia per puntare al Gran Premio di Milano in previsione di importanti corse all’estero.
Questa indimenticabile corsa di Sirlad e della francese Infra Green probabilmente a tutt’oggi è rimasta una delle corse più belle della storia dell’ippica italiana in un ippodromo gremito da tantissimi appassionati.
In corsa Sirlad è presto al comando e viene seguito come un’ombra dalla cavalla francese che lo attacca ai 600 metri finali, lui allo steccato e lei all’esterno.
L’attacco sferrato è di una violenza ed una forza inaudita, impensabile per una femmina.
Sirlad si difende ad ogni avvicinamento di Infra Green e risponde con veemenza accelerando ancora.
Sul palo Sirlad, provatissimo, conserva tre quarti di lunghezza sulla femmina mentre il terzo, Rue de la Paix, è a dieci lunghezze.
La gioia e lo stupore di tutto il pubblico per la vittoria di Sirlad si sommano al tempo ottenuto (2’26”1/5 sui 2400 della pista grande di Milano) che ha fatto crollare il tempo precedente di Tierceron.
Dopo questa vittoria…
Dopo questa vittoria si decide per Ascot.

Viviamo questo grande momento con le parole di Luigi Gianoli: ”La vittoria milanese, il record, l’aureola di imbattuto ponevano Sirlad tra i favoriti della corsa inglese.
Imbarco molto difficile, sbarco faticoso, primi allenamenti in Inghilterra lusinghieri, ma nell’ imminenza della corsa il cavallo si stronca.
Si parla di dolenzia per una schinella sotto il ginocchio destro, poi un reperto radiografico denuncia addirittura un’incrinatura dello stinco destro.”
Il ritorno
Il rientro in patria senza correre è stato inevitabile e solo la pazienza e l’esperienza del suo allenatore, Gaetano Benetti, ha potuto rimettere Sirlad pronto per la carriera dei quattro anni ma, purtroppo con l’avanzare degli anni i discendenti di Bold Lad hanno sempre mostrato un declino rapido e così fu anche per Sirlad che cominciò a dare segni di corneggio, un rumore respiratorio anomalo dei cavalli, dovuto a paralisi del nervo laringeo inferiore.
Un mercoledì del 1978…
Un mercoledì del 1978 Sirlad scende in pista all’ippodromo di Milano gremito di appassionati come una domenica di Gran Premi e vince.
Va subito in testa, vince di dodici lunghezze e segna il record della pista sui 1800 metri (tempo 1’49”).

Dopo questa vittoria…
Dopo questa vittoria il team pensa ad una trasferta in Europa, il Prix de Ganay in Francia.
30 Aprile 1978 Sirlad scende in pista nel Prix de Ganay, sotto gli occhi di molti italiani che erano venuti a vedere il grande cavallo.
Un estratto delle parole di Luigi Gianoli racconta la corsa: ”Il sauro corre bene seguendo Trillion, che ha assunto l’iniziativa e tenta l’attacco al termine della discesa dove però Trillion si stacca con autorità. Smarritosi un poco, Sirlad viene raggiunto da Balmerino e da Monseigneur, con i quali ingaggia una coraggiosa battaglia per terminare terzo con Balmerino, mentre Monseigneur si piazza nettamente secondo”.
Se Sirlad avesse corso per il secondo posto lo avrebbe sicuramente ottenuto ma è comunque ottima la prova di un cavallo che ormai soffre, purtroppo, di corneggio.
1978 Gran Premio di Milano
Il Gran Premio di Milano del 1978 era la corsa più bella ed importante di quegli anni, una corsa di grande selezione sui 3000 metri e che, anche se ridotta ai 2400 metri, resta di grande fascino.
Purtroppo Sirlad, nonostante i favori del pronostico basati sulla bella e coraggiosa prestazione francese, non vince.
Le quattro lunghezze subite da Trillion, i guai agli anteriori, la mole e purtroppo un principio di corneggio, potevano far presagire la sconfitta.

Forse però la sconfitta…
Forse però la sconfitta è dovuta alla gestione di corsa perché Sirlad viene portato in testa a 700 metri dal traguardo e la sua azione nel finale comincia ad appesantirsi.
Fiato pesante, azione accorciata e quindi il routinier tedesco Stuyivesant, che era stato superato di slancio, gli si avvicina e passa facilmente al comando.
Dietro si avvicina Stone e al terzo posto Rolle arriva davanti a Sirlad incapace di reagire.
Durante una pausa di riflessione arrivano notizie sul desiderio di acquisto di Sirlad da parte di proprietari americani per 700 milioni di lire.
Una mattina del 1978…
Una mattina del 1978 due americani si presentano nella Scuderia Benetti.
Pochi concetti e poche parole: statura, muscoli, dollari e poi un veterinario visita Sirlad che viene ritenuto un cavallo di levatura internazionale ma da operare alla laringe.
L’acquisto per conto del Signor Abram S. Hewett è fatto.
Giudicato bello e prestante, inteso come florido e pieno di salute, gli americani decidono di rimetterlo in allenamento per l’anno successivo.

Nel 1979…
Nel 1979 Sirlad, dopo l’operazione alla laringe nel Kentucky con un sistema per allora innovativo (no tracheotomia) per tentare di ovviare le difficoltà del corneggio, Sirlad riacquista una forma eccezionale e vince una “Graded” ad Hollywood Park: la Hollywood Gold Cup.
L’anno successivo…
L’anno successivo, il 1980, Sirlad entra in razza ma purtroppo non lascia traccia poiché muore prematuramente alla Spendrift Farm di Lexington per una misteriosa infezione.
In Italia…
In Italia “gli uomini di scuderia” chiedono in continuazione notizie di Sirlad, un campione a cui tutta l’ippica italiana ha voluto bene, forse più che a Nearco e Ribot, le vittorie dei quali erano state tanto eclatanti da suscitare una specie di “rabbia”.
Sirlad invece aveva il fascino segreto del grande cavallo, un campione sfortunato, un purosangue principesco dalla falcata esaltante con la testa aggraziata da una lista bianca.
Gaetano Benetti, il suo grande allenatore, in piedi nella foto sotto, diceva che non si vedrà mai un campione con uno sguardo stupido.

Sirlad infatti aveva uno sguardo vivace, attento e profondo, amava “pizzicare” (mordicchiare) e cercava sempre qualcosa nelle tasche di chi aveva vicino… carote o caramelle?
Carote, ne era molto ghiotto.
Addio campione. Non ti dimenticheremo.
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