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La Storia della Carrozza
Vogliamo raccontarle la storia entusiasmante della carrozza.
Naturalmente invitiamo i nostri amici che le conoscono a segnalarci eventuali errori o mancanze qui: customercare@clubcavalloitalia.it.
Grazie sin da ora
Il nostro contributo
Prima di raccontarle la storia della Carrozza ci preme dirle che abbiamo dedicato una borsa della nostra Bags Collection alla Carrozza.
L’abbiamo chiamata Carriage Bag, naturalmente è fatta a mano dalle mani abili dei nostri maestri pellettieri italiani che, grazie alla loro creatività, pazienza e abilità, trasformano la morbida e vera pelle italiana in un accessorio ambito, ammirato e unico che ricorda l’eleganza della carrozza.
Cosa si intende per Carrozza
Con il termine carrozza si intende generalmente il mezzo trainato da animali e destinato al trasporto di persone più diffuso sino alla fine del XIX secolo, cioè sino alla comparsa del motore a scoppio mentre per il trasporto delle cose il mezzo è il carro o carretto.
Le tipologie della Carrozza
Tra le varie tipologie troviamo per esempio, la berlina, una carrozza chiusa usata per rappresentanza, il coupé anch’esso chiuso ma a due soli posti, il calesse aperto da usare prevalentemente nella bella stagione, il landau con la capote e il più lussuoso phaeton, una carrozza sportiva aperta con quattro grandi ruote.

Alcuni di questi termini sono usati ancora oggi nelle automobili e confermano la continuità storica tra le carrozze e le automobili perché molte aziende specializzate nella loro costruzione hanno proseguito l’attività di carrozzieri di automobili.
E’ inoltre importante ricordare che sulle carrozze sono state sperimentate e utilizzate le prime tecnologie che ritroviamo sulle automobili come le sospensioni a balestra.
Le carrozze, a seconda della tipologia del mezzo e del loro impiego, sono trainate solitamente da uno o più cavalli e il conducente, detto cocchiere, siede sul davanti o sul retro su un sedile rialzato fuori dell’abitacolo.
Cenni storici
La storia della carrozza si perde nei secoli perché le popolazioni preistoriche, successivamente la civiltà romana e, in misura minore, anche nel Medioevo, usavano carri trainati da animali.
Si hanno notizie di mezzi simili alle carrozze nei documenti che descrivono l’ingresso trionfale a Napoli di Beatrice d’Este nel XIII secolo su un carroccio ricoperto da un drappo decorato e l’ingresso a Milano nel 1271 di Papa Gregorio X a bordo di un mezzo simile ad una carrozza chiusa da vetri.
Nel 1300 viene progettato e realizzato un esemplare di carrozza chiusa per le nozze di Galeazzo I Visconti e di Beatrice d’Este.
Da quel momento l’uso della carrozza si diffonde ma solamente nelle famiglie nobili e dai documenti dell’epoca sembra che Galeazzo Maria Sforza ne possedesse addirittura dodici.
Fino alla metà del XV secolo era molto diffusa la Veronese, ossia una carretta chiusa con un’unica cassa appoggiata sull’asse.
In Ungheria, nello stesso periodo, nasce un modello piuttosto innovativo con la sacca sospesa all’asse tramite cinghie e catene che prende la denominazione di “cocchio” derivato dal nome della località ungherese di Kocs dove è nato.

Nel Cinquecento si sperimentano i primi sistemi di sospensioni a molle ma, per una serie di motivi tra i quali le strade piuttosto sconnesse, creano molti inconvenienti.
In Francia la carrozza si diffonde lentamente e nel 1500 a Parigi ce n’erano soltanto tre esemplari e in Inghilterra alla fine del secolo questo veicolo è ancora sconosciuto.
In Italia possedere una carrozza diventa una vera moda e Milano vara una legge discriminatoria che nega l’uso della carrozza ai borghesi mentre a Roma Sisto V ne limita l’uso per l’eccessivo rumore che frastorna i cittadini.
Nonostante queste imposizioni l’utilizzo della carrozza diventa sempre più ricercato e anche motivo di ostentazione come dimostra la carrozza di gala realizzata per le nozze di Odoardo I Farnese che pesava circa settecento chili e poteva ospitare a bordo otto passeggeri.
Nel 1556, alcune città come Bologna e Mantova, introducono un’ordinanza che limita l’impiego di ornamenti che stava raggiungendo altissimi livelli.
In Francia la carrozza si afferma più lentamente ma diventa un mezzo indispensabile ai tempi di Luigi XV e di Luigi XVI quando dilaga il coupé, una vera e propria evoluzione della vecchia lettiga.
L’influenza barocca del Seicento fa nascere carrozze adornate da sculture, sfarzo che prosegue fino alla fine del secolo quando il miglioramento delle strade favorisce lo sviluppo della carrozza da viaggio, sia pubblico che privato, aumentando la semplicità decorativa.
La prima carrozza dell’epoca moderna
Pare che la prima carrozza dell’epoca moderna con l’abitacolo chiuso da sportelli completi del vetro nasca a Berlino nel 1670 dall’invenzione dell’architetto piemontese Filippo Di Chiese che si occupa principalmente di realizzazioni architettoniche.
Infatti è architetto di corte presso Potsdam, vicino a Berlino, al servizio del principe elettore Federigo Guglielmo di Brandeburgo e, per suo volere, Filippo Di Chiese realizza questo primo modello di carrozza che, forse per la vicinanza alla capitale tedesca, viene chiamata berlina.

Da questo modello inizia il successo e la carrozza diventa il nuovo simbolo borghese diffondendosi in tutta Europa e nel nuovo mondo.
La città di Milano, verso la fine del Seicento, ha il primato della sua diffusione con oltre 1.600 berline che costringe le autorità a creare i primi regolamenti stradali.
L’omnibus
In Francia, nel 1662, appare per la prima volta l’omnibus, una carrozza trainata da una o due coppie di cavalli per trasportare una decina di persone sedute verso il senso di marcia ma il suo successo non è immediato e occorre aspettare il 1826 a Parigi quando, grazie alle mutate condizioni sociali, diventa il modo più utilizzato per il trasporto di persone.

In Italia nel 1835 viene inaugurato il primo servizio di omnibus che collega Torino con Rivoli e a Roma la prima linea di omnibus viene aperta nel 1845 per collegare piazza Venezia alla Basilica di San Paolo.
Alla fine dell’Ottocento si affermano i mezzi di trasporto a motore e l’utilizzo della carrozza e dei mezzi a trazione animale declina lentamente ed oggi rimane per turismo e per gli appassionati delle redini lunghe.
Concludiamo…
Concludiamo questa breve storia della carrozza invitandola a vedere da vicino la nostra Carriage Bag e la riceverà a casa sua senza spese di spedizione. Grazie.
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Grazie. La stiamo aspettando
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Grazie ancora e a presto.
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Buona sera, molto interessante, siete anche nelle possibilità di dare, oltre a cenni storiografici anche cenni tecnici sulle carrozze, il mio interesse è puramente MODELLISTICO, non c’è granchè sul mercato, grazie.
Grazie per l’interesse ma, purtroppo, non possiamo aiutarla. Può contattare i Musei delle Carrozze che hanno partecipato alla prima edizione della Giornata Nazionale del Cavallo, qui: https://www.clubcavalloitalia.it/la-giornata-nazionale-del-cavallo/ A presto.